Concluso il dibattito sul programma di governo presentato dal candidato alla Presidenza della Regione

22 Ottobre 2020News regionali

Per il Consigliere di AV-SA Carlo Marzi «questo deve essere un momento di fierezza oltre che di fortissima responsabilità che tutti noi dobbiamo sentire e che parte dal momento in cui abbiamo deciso di candidarci: un grosso plauso va quindi a tutti coloro che si sono candidati in un periodo delicatissimo per la Valle d’Aosta, così come un plauso va a chi è stato eletto e a chi, come Erik Lavevaz e la sua Giunta, si sono assunti la responsabilità di portare avanti una proposta di governo per la nostra Regione in un anno come il 2020 che passerà alla storia. Oggi abbiamo ricomposto il plenum dell’Assemblea: al senso di fierezza si affianca, quindi, il coraggio di governare e di ridare la dignità a questo Consiglio ormai sospeso da febbraio. Stiamo vivendo dei momenti in cui darci delle tracce è importantissimo. Vengono usate parole come “nuovi” e “giovani”. Io sono contento di essere qui con colleghi che hanno esperienza, perché la Valle ha bisogno di politica e la politica è anche la capacità di mettere a fattor comune esperienze e competenze politiche diverse: il vero cambiamento sarà un ritorno alla capacità della politica di unire anche generazioni ed esperienze diverse. Un’altra parola di cui abbiamo abusato è “giustizialismo”, ma a tal proposito io dico anche: solo chi non ha mai amministrato può dire di non avere mai commesso errori. Se sarò Assessore non devo avere come obiettivo quello di essere il miglior Assessore che questa Regione abbia mai avuto ma devo svolgere il mio ruolo al meglio delle mie possibilità lavorando tanto con serietà e umiltà. Oggi è importante assumersi delle responsabilità ma ciò deve essere fatto con umiltà: dobbiamo essere umili perché siamo tutti provvisori, nessuno è migliore di un altro. Con umiltà potremo finalmente fare un po’ di politica e cioè mettere insieme le differenze perché la vera politica è mettere assieme le differenze senza prevaricazione e urla.»

Il Consigliere Pierluigi Marquis (AV-SA), apprezzati «i toni pacati, diversi rispetto a quelli della precedente Legislatura», ha osservato: «Bisogna tenere conto della realtà: siamo una realtà democratica, in cui si cerca di fare sintesi; il pluralismo è una ricchezza, non un limite. C’è la necessità, a ogni livello, anche sovranazionale, dell’apporto di tutti. Ho sentito parlare di rappresentanti della società civile in quest’Aula: allora c’è anche una società incivile? Io credo che noi tutti abbiamo ricevuto voti dignitosi da parte dei valdostani. Ricostruire la centralità del Consiglio Valle è fondamentale per affrontare le nuove, terribili, sfide: questa Assemblea deve essere la culla delle decisioni, deve riposizionarsi nei confronti dello Stato e dell’Europa, dato che l’instabilità di questi anni ha nuociuto anche per i rapporti istituzionali. Sono rapporti, questi, che devono essere improntati alla leale collaborazione, non alla cultura dell’amicizia al leader di turno. Occorrono alleanze con chi vive i problemi della montagna, per cercare finalmente di risolvere proficuamente le criticità. Non si può essere strumentalizzati da chi viene da fuori, da chi non conosce a fondo il territorio. Auspico che le competenze che ci sono in quest’Aula possano dimostrare capacità politica e amministrativa, mettendole a disposizione per affrontare i grandi problemi della nostra regione, ricreando quelle condizioni di benessere che tutti si aspettano.»

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