Il Bilancio è, per antonomasia, il documento di sintesi che traduce in numeri le volontà politiche di una maggioranza e di un governo.
Esso porta con sé una serie di regole auree tutte da rispettare: tra le principali è necessario evidenziare che la diversa espressione di voto, allo stesso documento, attiene al diverso ruolo che le parti che compongono il Consiglio devono rappresentare.
Dopo aver quindi rappresentato la finanziaria regionale attraverso una sintesi che evidenzia il contesto politico, sociale ed economico nel quale essa è nata con una successiva disamina delle parti numeriche che la compongono vogliamo chiudere questa nostra relazione riprendendo alcuni concetti espressi in premessa.
Viviamo tempi nei quali uno dei concetti più richiamati è quello della “libertà individuale”.
Nella parte iniziale di questo documento abbiamo voluto chiaramente evidenziare due concetti collegati tra loro – Persone e Comunità – che rappresentano come modello la negazione politica del concetto di “Individuo”.
Un individuo, se rappresentato nella sua capacità di avere relazioni con altri individui “diventa” una persona.
Il fondamento di una comunità è quindi rappresentato dalla capacità dei propri membri di avere relazioni (personali, economiche, sociali, sportive, culturali, religiose…) riuscendo a cedere una parte della propria individualità per il bene superiore della comunità di appartenenza.
Ogni singola persona, quindi, nel suo essere parte di una comunità incarna vari ruoli.
Se quindi nella lettura di una finanziaria regionale sono rappresentate in maniera distinta tante esigenze, in apparenza slegate tra loro, è solo attraverso una lettura congiunta di queste stesse esigenze che si può cogliere il lavoro centrale che tutti noi, al di sopra delle parti, siamo chiamati a compiere.
Ecco quindi che la scelta, apparentemente necessitata dalla pandemia, di dare particolare rilievo alle voci di spesa che attengono alla salute e al sostegno della fragilità sociale pone la persona al centro di questo bilancio e lo fa al di là dei ruoli che ogni singolo valdostano rappresenta e svolge nella propria quotidianità:
Ogni persona svolge un’attività che sia privata, pubblica, subordinata o autonoma… ogni persona è membro di una famiglia, che sia genitore o sia stato figlio/figlia.
Ognuna di queste persone, ogni Valdostano ha sofferto durante questi 2 anni una delle tante conseguenze della Pandemia.
La cura e l’attenzione di questa finanziaria alla tutela della persona e delle famiglie rende quindi questo Bilancio prerogativa di tutte e di tutti noi… ponendo a fattor comune non solo i singoli diritti individuali ma le esigenze che ci rendono una vera Comunità:
• prima fra tutte, il dovere dei più forti di occuparsi dei più deboli.
Insomma, il dovere di essere Buoni!
Lo scorso anno ci apprestavamo a discutere un bilancio che avevamo definito di umiltà e responsabilità e che si collocava nel solco della continuità amministrativa per garantire la prosecuzione della gestione evitando l’esercizio provvisorio.
Un bilancio che si incardinava in un quadro di estrema complessità, condizionato, oltre che da una generale crisi economica, anche dall’incorrere di una emergenza sanitaria e sociale di cui ancora non eravamo in condizione di stimare durata ed evoluzione.
Oggi, il 2021, è quasi finito. Un anno, questo, che ha richiesto a tutta la comunità valdostana, responsabilità, umiltà, ma anche coraggio e pazienza.
Ci troviamo a presentare un bilancio determinato da una consapevolezza consolidatasi con la fase di emergenza che viviamo oramai da quasi 2 anni. Una emergenza che, al di là delle singole percezioni, sta profondamente cambiando le logiche e le consuetudini più profonde e intime delle nostre comunità: la capacità di vivere relazioni pubbliche e private.
Ciò ha un riverbero ad ogni livello di governo della cosa pubblica, sia politico che amministrativo, soprattutto se raffrontato con quanto avveniva nel passato.
Dobbiamo proseguire il lavoro che è stato fatto da questo Consiglio nell’anno che sta volgendo al termine: un’azione politica, portata avanti da persone COMUNI, che hanno affrontato un periodo e una serie di accadimenti che tutto avevano tranne che una connotazione COMUNE.
Questo Consiglio ha svolto un’azione amministrativa condizionata dalla pandemia che ha visto assorbire gran parte delle risorse umane ed economiche per la vitale proposizione delle misure di ristoro e sostegno a favore di famiglie e imprese. Abbiamo nel contempo ravvisato la necessità di avviare un percorso di riforme che richiederà una prima azione di ascolto di tutti i portatori di interesse e rappresentanti del territorio e una successiva capacità di sintesi che dovrà saper coniugare le migliori energie propulsive e di cambiamento, coniugando le singole proposte per il bene della comunità.
In tale contesto, il documento di prospettiva all’attenzione del Consiglio poggia le basi sul lavoro svolto con gli organi consiliari in questo primo anno di legislatura, attraverso un continuo confronto con tutti i rappresentanti del territorio. Un confronto che si è sviluppato nella consapevolezza comune di dover ricercare la massima unità possibile rispetto agli approcci e alle scelte di ordine politico e amministrativo. Condizione, questa che, se unita al senso di comunità e di appartenenza, è determinante per superare insieme il momento più complesso della nostra recente storia sociale, economica, politica ed amministrativa.
Presentiamo una programmazione che, rispetto all’ultima finanziaria, aumenta le voci di spesa che connotano i concetti di Persona e di Comunità,
– 1, la Famiglia,
– 2, il lavoro,
– 3, la salute e la tutela dei più fragili;
• Sanità e politiche sociali +16.02 e +9.11%,
• Cultura e Istruzione +10.16 e + 3.13%,
• Sviluppo economico e lavoro +8.60 e 8.50%,
• Turismo e Sport +6.11 e +4.38%,
• Agricoltura + 11,62%,
• Territorio e ambiente +16.18 e 4.58%.