Il programma di area civica – Stella Alpina – Pour notre Vallée – Elezioni regionali 2018

Programma elettorale della lista n. 1 – Area Civica – Stella Alpina – Pour Notre Vallée

Stella Alpina e Pour Notre Vallée insieme ad Area Civica hanno voluto modificare – nel metodo e nel merito – la gestione dell’amministrazione regionale rispetto alle modalità degli ultimi anni, puntando a un cambiamento fondato sulla capacità di governo e su una visione di prospettiva per la nostra Comunità.

La crisi degli ultimi anni e la trasformazione dell’economia pubblica e privata regionale hanno prodotto profonde difficoltà nelle condizioni di vita e nelle istituzioni. Oggi si impone una svolta.

I Valdostani vogliono un cambiamento radicale in politica e in economia, così come lo aveva intrapreso il governo Marquis nel 2017.
Questo impegno deve continuare nell’interesse pubblico e della Comunità valdostana. Stella Alpina e Pour Notre Vallée insieme ad Area Civica affermano la loro funzione di guida responsabile e capace per la nostra Valle attraverso i seguenti punti programmatici.

 

1. Ridurre le tasse, per il lavoro e le famiglie

Vogliamo tagliare le tasse di 50 milioni di euro per le famiglie e per il lavoro. Dal 2017, grazie alla norma di attuazione approvata durante l’esperienza del governo Marquis, possiamo ridurre fino a zero varie imposte, mentre recuperiamo risorse dalla spesa improduttiva.

Sono proposte che abbiamo elaborato e poi presentato già durante l’ultima finanziaria, e che vogliamo attuare sin da subito, come già messo in pratica con ottimi risultati dalle Province autonome di Trento e di Bolzano.

• PER LE FAMIGLIE, MENO IRPEF: 252 euro per figlio a carico (Fattore Famiglia), no tax area fino a 20 mila euro;

• PER LA CASA E L’EDILIZIA, MENO IMU: meno 10% per tutti, meno 20% per le micro imprese, zero per le ristrutturazioni, zero per comodato a un parente di primo grado. Sgravi fiscali per il recupero di fabbricati esistenti;

• PER IL LAVORO E LO SVILUPPO, MENO IRAP: 2,68% (come nelle province di Trento e Bolzano) invece di 3,90% per tutte le imprese; un punto in meno per chi assume, zero per le nuove imprese per 5 anni;

• SVILUPPO IN MONTAGNA: sgravi fiscali sulle attività economiche e commerciali nei Comuni classificati come particolarmente marginali;

• ZONE ECONOMICHE SPECIALI: tassazione ridotta per attirare le imprese nelle aree produttive;

• PIÙ MOBILITÀ E AMBIENTE MIGLIORE: meno 10% bollo auto, esenzioni auto elettriche e a metano;

• REDDITO MINIMO D’INCLUSIONE: estensione del numero dei beneficiari e aumento dell’intensità della misura aggiornando l’attuale legislazione regionale, sbloccando i fondi europei FSE.

2. Autostrada: giù le tariffe ! Ferrovia: più treni!

L’autostrada è un’arteria fondamentale della nostra economia e della nostra vita: serve per andare al lavoro, per far arrivare i turisti, per spostare le merci, per entrare e uscire dalla Valle. Ci vuole una soluzione ai problemi tariffari: è già stata impostata dal governo del cambiamento nato il 10 aprile 2017, ed è possibile.

• Abbiamo costruito l’autostrada Aosta /Monte Bianco con denaro pubblico per togliere il traffico dalla strada statale, dai centri abitati, per favorire la qualità dell’ambiente e la sicurezza. Oggi, a causa delle tariffe elevate, l’autostrada è deserta. Come risolvere il problema? L’autostrada deve diventare di proprietà pubblica perché in questo modo è possibile ridurre le tariffe (come a Bolzano). Oggi è possibile acquisirla completamente, utilizzando i fondi in cassa e parte delle risorse in disponibilità del Traforo del Monte Bianco, insieme a una rata pagata con i pedaggi. I bilanci saranno in ordine, sarà una società efficiente e trasparente, favoriremo trasporti più puliti. Nel contempo dovremo intervenire sul corretto uso delle infrastrutture stradali nei casi di emergenza ma anche nelle occasioni di blocchi dovuti a traffico intenso

• Per l’autostrada Aosta / Pont-Saint-Martin, poiché il socio privato non è interessato a cedere le proprie azioni, intendiamo promuovere sconti per i residenti, più forti rispetto agli abbonamenti attuali;

• Dobbiamo far funzionare la ferrovia: treni puliti, puntuali, più frequenti. Programmare con urgenza l’intervento di miglioramento della tratta ferroviaria per il dimezzamento dei tempi di percorrenza e l’elettrificazione per ridurre l’impatto ambientale;

• Nei primi 100 giorni, dare attuazione al coordinamento degli orari treno-bus in tutta la Valle, rafforzando e attuando i procedimenti già delineati.

3. Basta burocrazia!

Agricoltori, negozianti, artigiani, albergatori, cittadini: tutti hanno lo stesso problema, troppa burocrazia. Si può far molto per abbatterla, utilizzando gli strumenti della nostra autonomia.
La burocrazia è il principale freno allo sviluppo. Comporta costi per chi lavora e per il cittadino, minore competitività dei nostri prodotti. Genera spese aggiuntive per la Regione e per i Comuni, cioè soldi che potrebbero invece essere destinati alla sanità o al sociale.
Ognuno deve potersi concentrare sulla propria attività e sul proprio lavoro. E’ possibile: oltre ad applicare i piani di semplificazione nazionali ed europeo per le imprese, bisogna intervenire in modo drastico:

• abbattimento di tutti i tempi di procedimento di oltre il 50% con un massimo di 30 giorni;

• procedimenti interni regionali semplificati: eliminare e ridurre i troppi vincoli e procedimenti autorizzativi. Riforma della macchina regionale e pubblica, lotta agli sprechi; far viaggiare i dati e non le persone, tenuto conto degli oneri della mobilità in Valle d’Aosta dovuti alla sua stessa morfologia;

• le pratiche edilizie delle imprese ritornino ai Comuni perché siano gestite in modo più semplice, superando l’esperienza negativa del SUEL;

• revisione, accorpamento e semplificazione delle leggi regionali in tre codici di settore: agricoltura, turismo, imprese;

• nuova legge regionale appalti, sul modello Bolzano, per mantenere il lavoro in Valle d’Aosta e semplificare le procedure;

• norma di attuazione statutaria per adattare, semplificare o eliminare procedimenti burocratici statali e costi non compatibili con il territorio.

4. Più lavoro !

Per creare lavoro, bisogna lasciar lavorare i valdostani, con un colpo forte alla burocrazia e meno tasse. Dobbiamo migliorare il prezzo di vendita dei nostri prodotti e servizi rispetto al mercato, per aumentare le esportazioni e l’attrazione in settori chiave per la crescita e l’occupazione, dal turismo all’agricoltura, all’edilizia. Nel settore pubblico, bisogna promuovere il ricambio generazionale, per favorire l’accesso ai giovani.

Agricoltura che funziona e che produce valore

• abbattimento burocrazia: minore modulistica e maggiore assistenza;

• filiera turismo-agroalimentare: aumentare i prodotti valdostani km0 nelle mense, a scuola, in sanità e nel sociale con appalti verdi e linee guida come in Regione Veneto. Sostegno alle reti di filiera per gli acquisti valdostani nella ristorazione;

• filiera bosco: per razionalizzare e mettere a valore i prodotti del bosco, per creare nuova occupazione, con sgravi fiscali, incentivi ai Comuni, formazione, anche usando i fondi europei;

• filiera terreni e viticoltura: valorizzazione degli incolti e senza proprietari, marketing su mercati esternie internazionali, mettere a disposizione per nuove attività, per esempio di orticoltura, i terreni pubblici;

• nuove filiere: sostegno al marketing e all’innovazione, facilitazione alle produzioni minori e di integrazione di attività, dalle erbe officinali ai piccoli frutti, al biologico;

• filiera paesaggio-agricoltura-turismo: integrazione di attività di accoglienza sia presso i paesaggi agricoli di pregio sia presso alpeggi. Recupero e valorizzazione di manufatti anche nel fondo valle, intorno a castelli, chiese, aree storiche;

• Agricoltura Intelligente (smart farming): preparazione, formazione e sostegno alle aziende;

• funzioni AGEA regionalizzate in 100 giorni, avvio AREA per pagamenti “normali”.

Il turismo è la nostra forza

• Tassazione stagionale per il turismo;

• Revisione delle leggi regionali sul turismo e sullo sport;

• Turismo in tutta la Valle: tutti i Comuni devono diventare turistici, valorizzando il loro patrimonio diffuso, dagli edifici antichi ai rûs ai vecchi mulini, attraverso lo sviluppo di nuovi circuiti escursionistici e ciclabili, anche tematici;

• Sviluppo strutture ricettive e servizi al turismo: potenziamento del prodotto Valle d’Aosta all’estero per attrarre nuovi mercati, sostegno a iniziative green e smart (filiere agroalimentari valdostane, nuovi mezzi di trasporto intelligenti ed elettrici, impatto zero-CO2/NOx);

• Office du Tourisme più dinamico e meno “ufficio pubblico”: riorganizzazione, innovazione anche tecnologica, marketing più mirato e verificato;

• Più attrattività turistica e sportiva dall’esterno della Valle: manifestazioni internazionali;

• Sport per i giovani, le famiglie e per tutte le età: avviamento allo sport per i più giovani, accesso facilitato agli impianti sportivi per le famiglie (zero per i figli, 50% per genitori accompagnatori), stagionale facilitato per i giovani valdostani, facilitazioni alle attività sportive estive post-scuola per valdostani e turisti, in co-progettazione pubblico-privato. Avvio di un Collège Valdôtain des sports anche per universitari. Servizi di alternanza scuola-lavoro per mezzo dello sport. Sport e salute: per tutti e per i più fragili, per il benessere e la prevenzione, per i valdostani e per i turisti;

• diversificare l’offerta turistica in funzione delle potenzialità e delle risorse del territorio valdostano in modo da valorizzare le specificità dei nostri Comuni. Favorire i collegamenti intervallivi sostenibili – come nei casi di Aosta-Pila-Cogne e di Zermatt-Cervinia-Ayas-Alagna – favorire la mobilità elettrica e autonoma. Valorizzare e diversificare i prodotti turistici legati allo sport e al tempo libero, dal golf all’escusionismo, dallo sci in quota ai circuiti accessibili alle disabilità. Recuperare le strutture sottoutilizzate o da attivare, dalla Salle de Gymnastique agli spazi per il tiro a volo, come fattori di attrattività esterna e di occupazione.

L’edilizia riparte dalle nostre case

• Riaffermazione della riforma dei mutui del governo Marquis con procedimenti di 45 giorni, rispetto al passo indietro degli attuali 9 mesi di istruttoria;

• Abbattimento burocrazia in edilizia: rilascio permessi edilizi laddove necessari in 30 giorni;

• Azzeramento IMU per le ristrutturazioni per cinque anni;

• Distretto delle imprese in edilizia a Espace Aosta, per innovazione (green e smart) e competitività, con semplificazioni, zero IRAP per le professioni autonome;

• Interventi di riqualificazione del paesaggio, dalle linee aeree alla rimozione di manufatti degradati e abbandonati;

• Nell’area svizzera e francese, sostegno alle imprese valdostane per operare nei mercati dell’edilizia;

• Riqualificazione energetica degli edifici, semplificazione drastica.

Bard, Saint-Vincent e Casinò, Castelli e musei

Proponiamo di ottenere più lavoro e più sviluppo dalle nostre risorse più attrattive. Vogliamo più occupazione, sviluppo dei Comuni di prossimità e nuove opportunità, trasparenza e qualità di gestione. E’ il cambiamento di indirizzo che abbiamo impresso alla politica valdostana degli ultimi anni.

• Forte di Bard, completo distacco della politica: soggetto pubblico diventa indipendente, la gestione passa a privati e associazioni con contratti anche per settori;

• Saint-Vincent: priorità al prodotto turistico complessivo e diversificato (benessere, congressuale, sportivo). Azione di sviluppo territoriale con i Comuni limitrofi, anche con manifestazioni regionali dello sport e dello spettacolo;

• Casa da gioco: proseguire il percorso di messa in sicurezza e di raggiungimento dell’equilibrio economico-finanziario, valorizzazione del merito e delle competenze, ottimizzazione dei servizi e polo per la promozione del territorio, secondo le linee già intraprese dal governo regionale del cambiamento del 10 marzo 2017;

• Per Castelli e Musei, concessioni a cooperative e associazioni locali di cinque anni per i servizi di gestione, valorizzazione, visita, bookshop e accoglienza, con conseguenti nuove opportunità lavorative.

Valore dei prodotti valdostani: il futuro è innovazione

Il tenore di vita e il benessere dei Valdostani dipendono dal loro lavoro: una grande innovazione tecnologica è in corso, dall’intelligenza artificiale alla nuova robotica, con effetti positivi anche sull’ambiente. La Valle d’Aosta alpina deve partecipare a questo cambiamento, da cui deriveranno opportunità e crescita per il turismo, la manifattura, i servizi, l’agroalimentare.

• Tre Poli Competitivi:

a) Energie e mobilità smart alla ex-Tecdis di Châtillon, con CVA e Politecnico di Torino;

b) Industria 4.0 e Meccatronica all’ex-Ilssa Viola di Pont-Saint-Martin con il trasferimento laboratorio del Politecnico (LIM) da Torino;

c) Human and Land Technopole a Espace Aosta e Alta Valle su salute e telemedicina, turismo smart, green, agroalimentare ed edilizia con USL, UniVDA e Politecnico di Torino, associazioni e imprese.

• Scuola che facilita il lavoro: laboratori di imprenditorialità nelle scuole. Efficace alternanza scuola-lavoro – anche nell’ambito sportivo e del turismo – aiuti alle iniziative dei giovani, culturali e d’impresa;

• Un ITS – Istituto Tecnico Superiore anche in VDA, post-diploma e scuola-impresa (come HTW in Germania, HES-SO in Vallese);

• Per le start up: zero-imposte IRAP, IMU, zero-burocrazia, fondo investimenti-innovazione;

• Esportare meglio: più marketing d’impresa, usiamo delle nostre lingue per esportare. Più addetti commerciali, più valore dei prodotti dell’agroalimentare, turismo, servizi, edilizia;

• Attrattività rafforzata: andare a cercare le aziende in modo proattivo per il loro insediamento, sul modello dei cantoni elvetici. Creazione di un eco-sistema favorevole (fiscalità, semplificazione, distretti, saperi). Andare a cercare la domanda di turismo;

• Più competenze: sbloccare e sburocratizzare i fondi di formazione FSE, favorire mobilità all’estero dei giovani e del personale delle imprese;

• Nuova rete dei giovani e dei valdostani all’estero, valorizzazione della francofonia come strumento di sviluppo;

• Internet ad alta velocità: abbattimento burocrazia per gli operatorie e sostegno per portare a casa e nelle aziende l’ultimo miglio della fibra ottica.

5. Più famiglia Più figli

Tra le priorità vi è il compito inderogabile di difendere la famiglia attraverso misure dedicate ed esplicite. Ciò vuol dire salvaguardare la stabilità delle relazioni familiari, sostenere le funzioni sociali della famiglia e le sue responsabilità pubbliche. La famiglia, infatti, è il pilastro e il motore delle nostre comunità e solo famiglie forti costruiscono comunità forti.

Poiché tutte le scelte politiche in modo diretto o indiretto si riverberano sulla famiglia, occorre che la famiglia diventi la nuova lente, il filtro, con cui valutare l’opportunità, la realizzazione e l’impatto di qualsiasi iniziativa. Intendiamo così assicurare politiche integrate, sussidiarie e durevoli che sappiano essere una certezza per le famiglie e sappiano guardare con speranza e ottimismo al futuro.

E’ necessario sganciarsi una volta per tutte da una visione problematica della famiglia e riscoprire il suo essere un formidabile fattore di benessere e di coesione sociale, luogo insostituibile di protezione della persona e di costruzione della società. Siamo convinti che la famiglia sia a tutti gli effetti un luogo di generazione, un’impresa che produce incessantemente capitale sociale e cioè beni relazionali come l’altruismo, la reciprocità, la speranza, la fiducia, la solidarietà, la gratuità, tutti fattori indispensabili per la crescita armonica di ciascun individuo.

“Ripartiamo dalla famiglia!” Perché dalla famiglia dipende la felicità delle singole persone e perché secondo noi la famiglia è il luogo in cui è depositata la più grande ricchezza che la nostra Valle possiede: l’immenso patrimonio di cultura e tradizioni che sono espressione della storia e dell’identità di un popolo. Difendere la famiglia equivale a difendere la nostra identità! Le nostre famiglie sono il vero capitale da tutelare e promuovere, le uniche in grado di trasmettere alle nuove generazioni il valore dell’appartenenza ad una terra e ad una comunità che da sempre si è distinta per i propri valori e per la strenua difesa della propria autonomia. Quindi, investire sulla famiglia equivale ad investire sul futuro, sulla crescita e lo sviluppo della Valle d’Aosta a partire da quel fitto sistema produttivo affidato a imprese familiari di medio-piccole dimensioni che gestiscono attività di tipo agricolo, artigianale o turistico variamente dislocato nelle vallate laterali.

Le politiche per la famiglia intercettano inevitabilmente il sistema dei servizi e richiamano un nuovo welfare, relazionale e comunitario che chiama a raccolta tutti i soggetti della società (enti locali, settori produttivi, banche, corpi intermedi) affinché ciascuno faccia la propria parte per costruire bene comune dentro logiche di sussidiarietà e co-progettazione.

Vogliamo fare della Valle d’Aosta una Regione a misura di famiglia, sia per chi la abita e sia per chi la sceglie come meta di svago e di divertimento, perché possa essere luogo ospitale ed accogliente per tutti, ricca di proposte che tengano conto della dimensione familiare che per il suo specifico merita trattamenti adeguati e pensati ad hoc.

Riteniamo di potere accogliere le proposte contenute nel Piano Integrato delle Politiche Familiari presentato dal Forum delle Associazioni Familiari della Valle d’Aosta, consapevoli che le politiche della famiglia si fanno con le famiglie e che questa alleanza sia strategica per mantenere un costante confronto ed un radicamento reale e concreto con il territorio.

Vogliamo innanzitutto promuovere quel desiderio di famiglia che è nel cuore di molti giovani valdostani e aiutarli a realizzare il loro sogno attraverso la promessa del lavoro e, contemporaneamente, attuando un piano specifico di interventi che prevedano aiuti alla natalità, nuove politiche abitative, di equità fiscale e di armonizzazione dei tempi del lavoro con quelli della cura dei familiari.

« Impossible de détruire la famille sans causer des perturbations très graves dans la société… Passer de l’individu à l’Etat sans aucun organe intermédiaire, c’est vouloir construire une maison avec du sable ». (Emile Chanoux)

Le nostre misure per la famiglia, a sostegno della natalità e per la crescita dei figli sono:

• 252 euro all’anno per figlio di sgravi IRPEF, come nelle province autonome di Trento e Bolzano;

• Adattamento ISEE con Fattore Famiglia;

• “Carta Famiglia”: sistema di facilitazione per la famiglia e per i figli, sul modello Friuli Venezia Giulia, per accesso a vari servizi, supporto e sviluppo di reti per famiglie e associazioni;

• “Tariffe Famiglia”: accesso gratuito per i figli e 50% per ogni genitore accompagnatore a musei, castelli e patrimonio, sconti esercenti aderenti (ristorazione, acquisti), sconti trasporti convenzionati, sconti sport e impianti, “imprese amiche della famiglia”;

• Sostegno alla nascita: bonus 0-3 anni con più servizi alla prima infanzia;

• Sostegno alla crescita: servizi interfamiliari ed estivi, formazioni ed esperienze giovani, sostegno alle fragilità;

• Sostegno agli studi: “La Nostra Scuola VDA” oltre le Adaptations: italiano e francese, sostegno altre lingue, “tutti a scuola, scuola per tutti”.

6. Scuola – Futuro – Cultura

“Educatori, non burocrati!” Per la nostra scuola, basta con l’eccesso di amministrazione, le rigidità, le riunioni-fiume, il verticismo. Gli insegnanti non sono dei funzionari, devono tornare a esprimere la loro piena funzione di educatori, dobbiamo ridare dignità e valore al ruolo dell’insegnante. Come recita l’art. 33 della Costituzione, “L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento”.

La scuola non deve essere un’isola, ma un soggetto in relazione: con le associazioni, il lavoro, la cultura. Non sapere-fabbrica, ma formazione della persona nella comunità. Ciò significa identità valdostana, prepararsi al lavoro, al rispetto e alla crescita di tutti.

La cultura è la nostra forza. Nasce nelle famiglie, nel nostro modo di comunicare e di vivere nella nostra Valle, per costruire insieme il nostro futuro. Abbiamo un patrimonio straordinario, storico e monumentale, linguistico e di intelligenze, vivo e creativo, capace di guardare avanti.

Per questo vogliamo un’Università aperta, internazionale, e capace di proposte, di lavoro e di innovazione per il territorio.

Per questo pensiamo alla formazione permanente per ognuno di noi, per adattarsi ai cambiamenti e per cogliere le opportunità.

Pensiamo alla cultura per integrare la dimensione montagna: lo sport, l’agroalimentare, l’innovazione tecnologica territoriale, il turismo, i nostri saperi tradizionali e quelli nuovi. Ecco le misure:

• La Nostra Scuola: andare oltre le Adaptations: francese, italiano e patois come nostre lingue, inglese da sostenere come integrazione per le professioni, rivalorizzazione del tedesco per i Walser. Tornare a educare: concentrarsi sui contenuti e potenziare le competenze. Rafforzare gli strumenti di contrasto alla dispersione scolastica, creare nuove opportunità di vita e lavoro per i giovani, anche grazie alle competenze linguistiche;

• Insegnanti da valorizzare, con formazione continua anche all’estero. Valorizzare le competenze dei docenti di più lunga esperienza, con attività di supporto alla didattica;

• Un’Università valdostana e internazionale, in rete con Università alpine occidentali nella prospettiva dell’Università europea, capace di produrre effetti positivi sul territorio;

• Vivere il patrimonio culturale valdostano, storico e contemporaneo, in modo partecipato e come fattore di attrazione per il turismo e la cultura. Fare della lingua francese e del patois un fattore di attrazione turistica e culturale;

• Sul digitale terrestre, introdurre almeno una televisione in lingua inglese, una in lingua tedesca e una televisione come “ARTE”, sul modello della Provincia di Bolzano, per valdostani e turisti;

• Fare dell’alternanza scuola-lavoro un motore della cultura e dello sviluppo: allargandola allo sport e al turismo, facendo nascere un ITS – Istituto Tecnico superiore, promuovendo dentro e fuori dalle scuole laboratori d’imprenditorialità giovanile e d’innovazione (nel software, nella cultura, nei nostri prodotti);

• Orientare il Convitto di Aosta verso un Collège Valdôtain des Sports, con allargamento della funzione di ospitalità per studenti sportivi anche universitari, anche con altre strutture e attrazione dall’esterno;

• Formazione permanente, sbloccare e liberare le iniziative per tutte le età, usare le nuove tecnologie, abbattere i procedimenti dei fondi europei FSE;

• Sostenere le famiglie negli studi dei figli: incentivi e contributi regionali secondo i principi del diritto allo studio universitario (trasporto, alloggio, mobilità internazionale, disabilità, merito), sostegno rafforzato per il secondo figlio all’Università o in formazione professionale;

7. Sanità e welfare

I cittadini vogliono curarsi nel servizio sanitario pubblico, perché si fidano di questo e non possono sostenere i costi di un’assistenza privata; ma fanno i conti con liste di attesa lunghe, costo elevato dei ticket e dei farmaci oltre che con un’assistenza/cura che, più del passato, registra carenze e disservizi. Come se ciò non bastasse le risorse in bilancio diminuiscono e l’AUSL si trova per la prima volta ad essere governata da un Commissario: la situazione è sempre più caotica, disorganizzata ed insostenibile per professionisti ed utenti.

A fronte di dimissioni ospedaliere sempre più anticipate e problematiche, la rete dei servizi socio-sanitari territoriali non è in grado di dare risposte alle persone in condizioni di “fragilità” come le donne e i bambini, gli anziani soli, le persone non autosufficienti o con cronicità e quelle con sofferenza mentale. Ecco che diventa prioritario contestualizzare il Piano Nazionale della Cronicità; rilanciare gli investimenti sul Sistema Sanitario Regionale in termini di risorse economiche, d’interventi strutturali per ammodernamento tecnologico ed edilizia sanitaria, nonché sul personale sanitario; definire una nuova strategia regionale per governare tempi di attesa ed intramoenia; alleggerire ulteriormente il peso dei ticket tenendo conto anche dei cambiamenti sociali e dell’alto tasso di rinuncia alle cure.

Una buona sanità, per tutti

I medici e i professionisti sanitari devono potersi concentrare sui malati, dobbiamo alleggerirli dai carichi amministrativi. Dobbiamo farla semplice ed efficace. Possiamo:

• abbattere i tempi di prenotazione e abbattere le liste di attesa aumentando le prestazioni erogate e regolando gli accessi;

• ridurre o azzerare i ticket regionali su prestazioni e farmaci in base al reddito;

• garantire la libertà di cura ai valdostani rimodulando il “blocco” della mobilità passiva;

• mantenere i livelli di investimento e di spesa;

• mettere tutti in rete e accelerare l’uso delle tecnologie per non spostare la carta;

• semplificare i procedimenti, anche unificando ed eliminando i doppioni;

• investire adeguate risorse economiche e umane nella promozione e prevenzione delle malattie, comprese quelle di natura mentale.

Nuovo welfare sul territorio

Oltre ai servizi sanitari ordinari (cioè quelli a catalogo del servizio pubblico sanitario) possiamo ampliare il welfare territoriale per la prevenzione, il benessere e le cure complementari per mezzo della recente riforma del Terzo settore:

• istituzione di sistema tipo “SaniPro” di welfare territoriale (modello Bolzano e Trento, modello astigiano pubblico-privato), con il coinvolgimento delle associazioni, con presa in carico dei soggetti più fragili (es. anziani, donne ed i bambini, disabili, persone sole, non autosufficienti, con cronicità o sofferenze mentali);

• favorire il Welfare 2.0 con iniziative miste pubblico-privato territoriali per l’assistenza in montagna e nei paesi, con servizi di benessere e prevenzione, anche con il mantenimento dei centri per anziani e asili nido; favorire l’ospitalità in locali adeguati, in modo aggregato e sinergico, delle associazioni che operano nel settore;

• garantire una continuità assistenziale integrando i servizi dell’ospedale con quelli del territorio, ovvero il cittadino malato non deve mai sentirsi solo ed abbandonato.
La risorsa più importante, gli operatori della sanità

Intendiamo:

• investire nel confronto con i cittadini e nella formazione permanente delle proprie risorse umane, ovvero programmare una formazione mirata che parta dall’utente per arrivare alla creazione di servizi di prossimità sostenibili e di alta qualità;

• valorizzare le risorse umane promuovendo anche una politica di benessere organizzativo e di azienda sanitaria “amica della famiglia”;

• valorizzare le competenze di tutti i professionisti operanti in sanità, iniziando da quelle che i cittadini ritengono fondamentali per la propria salute;

• favorire l’autonomia delle professioni sanitarie, creando le condizioni affinché possano sperimentarsi nuovi modelli organizzativi centrati sulla persona ed eliminando processi inefficaci, costosi e superati;

• favorire la mobilità e lo scambio di esperienze clinico-assistenziali anche all’estero.

Per il territorio e le valli

Con minori costi vogliamo:

• garantire un’adeguata assistenza al puerperio da parte dell’ostetrica territoriale per prevenire le situazioni di fragilità derivanti dalla dimissione precoce della puerpera con il neonato;

• la telemedicina, passando dalla sperimentazione all’attuazione, con centri in tutte le valli;

• favorire la formazione per la prevenzione e il benessere che coinvolga anche utenti valdostani e il personale sanitario, per servizi qualificati e sostenibili di prossimità, salvaguardando i luoghi di assistenza per la popolazione, i bambini, gli anziani.

Per lo sviluppo del nostro welfare, l’innovazione e il turismo della salute

Intendiamo:

• favorire l’utilizzo delle tecnologie per ottimizzare la gestione delle risorse umane (es. software gestione turnistica);

• per il “Turismo sanitario” e l’attrattività turistica in montagna, diffondere l’uso delle tecnologie e della telemedicina (modello Emilia Romagna, con il vantaggio delle lingue);

• promuovere software per smartphone per il dialogo cittadino-sanità con applicazioni di telemedicina di base;

• migliorare qualità e servizi anche con AUDIT CIVICI® e con un tavolo di indirizzo, di ascolto e tutela dei diritti del malato, e con più informazione competente e diffusa;

• diffondere la prevenzione sanitaria con il miglioramento ambientale: qualità dell’aria, dell’acqua, dei cibi, dei materiali;

• creare le condizioni affinché la sanità valdostana possa accreditarsi come polo all’avanguardia nella presa in carico dei pazienti cronici.

8. Meglio di Roma e di Bruxelles: la nostra autonomia

La forza della nostra autonomia risiede nella sua storia, nei fattori strutturali del territorio, nella sua capacità di rispondere ai problemi.

Il fondamento storico è fuori discussione: la nostra autonomia ha radici nei secoli. Le battaglie per l’autonomia hanno anche dimostrato che è una necessità. La nostra Valle non può essere governata dall’esterno, è troppo particolare, con le sue valli, la sua identità, le sue lingue, il suo territorio difficile e straordinario.

Occorre un governo di prossimità: le regole che si applicano su grandi spazi – in Italia e in Europa – devono essere adattate. Per questo abbiamo competenze di auto-organizzazione, fino alla possibilità recente di adattare la fiscalità ai problemi delle valli, dell’agricoltura, delle piccole professioni.

Dobbiamo avere un alto senso di responsabilità della nostra Autonomia. Se non siamo capaci di fare buone leggi e buona amministrazione, se si sviluppa la cattiva politica, allora nascono gli appetiti del governo statale o europeo oppure i populismi. E’ già successo, alla fine del Settecento, con l’intendenza torinese che sostituì l’ormai fragile Conseil des Commis, con l’Ottocento statalista e centralizzatore che produsse povertà e l’emigrazione valdostana all’estero.

Dobbiamo quindi essere meglio di Roma e meglio di Bruxelles, come per anni ci è stato riconosciuto. Abbiamo le ragioni della storia, della nostra identità, delle soluzioni adattate ai problemi e ai bisogni. Dobbiamo affrontare e promuovere il cambiamento, dimostrando anzitutto ai Valdostani che la nostra autonomia è lo strumento principale per affrontare le sfide del lavoro, della sicurezza, del futuro:

• riforma della macchina regionale e delle strutture pubbliche: semplificazione, eliminazione dei procedimenti che si autoalimentano, meritocrazia, lotta agli sprechi e alle duplicazioni di funzioni, riduzione del costo complessivo delle istituzioni e della politica;

• sviluppo con lo Stato e con l’Europa di un rapporto di partenariato leale e collaborativo, in grado di superare i conflitti, ma anche capace di affermare e difendere l’autonomia e i Valdostani;

• regime pattizio e introduzione della previa intesa con lo Stato per ogni modifica dello Statuto speciale;

• assegnazione di un collegio alla Valle d’Aosta per l’elezione del Parlamento europeo;

• consolidamento del bilancio regionale e del rapporto finanziario con lo Stato in condizioni di certezza e individuazione di un termine definitivo per la cessazione del contributo valdostano alla finanza pubblica statale; definizione della questione relativa all’extragettito IMU, oggi a totale beneficio dello Stato, affinché invece resti nella piena disponibilità dei Comuni valdostani;

• proseguimento dell’acquisizione di competenze attraverso le norme di attuazione negli ambiti necessari per lo sviluppo e la crescita della Valle d’Aosta;

• recepimento adattato più forte delle direttive europee e delle leggi nazionali, nella logica della semplificazione, sburocratizzazione, rispetto alla particolarità del territorio alpino e valdostano: dalla legge nuova appalti ai procedimenti amministrativi in materia agricola e produttiva, da AGEA all’edilizia, al turismo;

• piena e non formale attuazione dell’autonomia e degli strumenti disponibili, dai fondi europei alla scuola e alla fiscalità, per un concreto e reale sviluppo economico e sociale della Valle;

• sostenere i Comuni, presidio fondamentale del territorio, rispettando la loro autonomia, assicurando loro risorse certe, anche rivedendo l’attuale legislazione di riferimento;

• sviluppo di specifiche politiche di sicurezza regionali e dell’immigrazione, di controllo del territorio, anche nella percezione della sicurezza, in collegamento con le forze e le istituzioni statali. Incrementare il presidio del territorio, soprattutto nelle ore serali, per garantire la sicurezza delle persone. Completare gli impianti di videosorveglianza monitorando gli accessi alla Valle, coordinando le attività comunali, con una regia di sistema, per prevenire e contrastare reati e criminalità;

• acquisizione delle buone politiche settoriali e delle soluzioni ai problemi dove già sono state sperimentate, in particolare nell’arco alpino,nella mobilità, energia, società e welfare, agricoltura, paesaggio e ambiente, compresa la candidatura UNESCO del Monte Bianco;

• discussione partecipata sul futuro dell’autonomia e sulla sua attuazione, aperta e continua con i Valdostani, in difesa dagli attacchi strumentali e interessati anche provenienti dalle forze nazionali. Una politica inclusiva, facile e non arroccata nel Palazzo come in altre esperienze italiane, capace di dialogare con altre autonomie italiane ed europee;

• sviluppo della nostra Comunità e del nostro stare insieme, fondata sui nostri valori, sulla forza dell’associazionismo, sulla lezione della nostra storia comune.

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